Il Carso è stato uno dei simboli della Grande Guerra, teatro di violenti scontri tra l’esercito italiano e quello austroungarico e infatti si possono osservare numerose testimonianze delle cosiddette 12 battaglie dell’Isonzo.
Infatti, nascoste tra le doline e dalla vegetazione si trovano resti di trincee, gallerie, caverne, baraccamenti, postazioni per l’artiglieria, strade e mulattiere utilizzate dai soldati per trasportare i materiali dalle retrovie al fronte e numerosi sono anche i monumenti innalzati sui luoghi delle più cruente battaglie.
Foto di A.Coppola
Foto di Anja Cop
Foto di A.Coppola
Foto di A.Coppola
Il Carso è uno degli elementi distintivi della zona e si tratta di un altopiano composto da rocce calcaree, che si estende dall’Italia alla Croazia, passando per la Slovenia. Durante la storia, essendo una zona di confine e di facile accesso alle ricche terre della pianura, queste zone hanno visto transitare eserciti e popolazioni.
In mezzo a pietraie e doline, piccole valli a imbuto, si possono vedere i caratteristici cespugli di scotano, che in autunno tingono il Carso di giallo e di rosso. Il sottosuolo, inoltre, per la natura calcarea del terreno, presenta numerosi tipi di cavità: inghiottitoi, gallerie e grotte.
Il Carso è stato uno dei simboli della Grande Guerra, teatro di violenti scontri tra l’esercito italiano e quello austroungarico e infatti si possono osservare numerose testimonianze delle cosiddette 12 battaglie dell’Isonzo, una carneficina che costò la vita a migliaia di soldati. Infatti, nascoste tra le doline e dalla vegetazione si trovano resti di trincee, gallerie, caverne, baraccamenti, postazioni per l’artiglieria, strade e mulattiere utilizzate dai soldati per trasportare i materiali dalle retrovie al fronte e numerosi sono anche i monumenti innalzati sui luoghi delle più cruente battaglie.